Museo Civico Baldassarre Romano di Termini Imerese
Il Museo Civico di Termini Imerese prende il nome da Baldassarre Romano, archeologo e studioso locale che nel 1846-47 curò la sistemazione della collezione civica all’interno di un antico palazzo del XIV secolo. Romano riunì numerosi reperti archeologici, tra cui epigrafi e monumenti provenienti da edifici pubblici o da collezioni private della città. Egli stesso arricchì il museo con i risultati degli scavi da lui diretti, in particolare quelli della necropoli occidentale, dove nel 1835 portò alla luce una dozzina di tombe tardo-ellenistiche e romane.
Il museo espone reperti di epoca ellenica, provenienti soprattutto dalla colonia greca di Himera, e materiali romani, tra cui spiccano numerose statue in marmo.
Per la ricchezza delle collezioni, è considerato uno dei musei più importanti della provincia di Palermo.
La sezione archeologica è suddivisa in quattro aree tematiche:
1. Preistoria – con strumenti litici provenienti dal riparo del Castello di Termini e da grotte vicine, studiati da Giuseppe Patiri.
2. Numismatica – con monete greche, ellenistiche e romane, rinvenute localmente o acquisite sul mercato antiquario.
3. Età classica – con ceramiche da necropoli imeresi, spesso donate da proprietari terrieri della zona di Buonfornello.
4. Reperti romani – statue, ritratti e altri oggetti provenienti dall’antica Thermae, frutto di scavi o ritrovamenti occasionali.
Completano l’esposizione una sezione sull’Ottocento termitano, due sale dedicate allo scultore Filippo Sgarlata, collezioni mineralogiche e malacologiche, e una cappella affrescata del Quattrocento.
Fonte Scopritermini.it

